SI’ AL PARCO ARCHEOLOGICO, MA A DIREZIONE CATANESE. COME TUTTI I VERTICI CITTADINI. SIAMO UNA COLONIA DI SERVI
Cosa fatta capo ha. E’ quello che dovrebbero pensare oggi anche quelli di Forza Italia che giudicavano, e pensiamo giudichino anche oggi, obsoleta la legge 20 del 2000, molto confusa e anche un tantino pericolosa nella creazione di una struttura dirigente complessa, soggetta a palesi conflitti d’interesse. In ogni caso ora il Parco Archelogico di Siracusa-Eloro-Villa del Tellaro c’è e bisogna cercare di fare il meglio possibile con quello che è stato scritto nel decreto istitutivo che recepisce quasi per intero la legge obsoleta e pericolosa di cui dice Forza Italia. Gli azzurri infatti si sono battuti per i Poli Unici della Cultura nelle province siciliane, ma il governatore Musumeci non ha condiviso ed è andato avanti, dimostrando decisionismo e in ogni caso non tenendo in conto il fatto che Forza Italia è il suo maggior alleato di governo in Regione. Se questo scontro avrà ripercussioni evidenti lo vedremo fra non molto. Certo, una prima reazione arriva sul nuovo ospedale di Siracusa. Secondo gli Azzurri infatti Musumeci ha accantonato progetto e finanziamento dimostrando un’arroganza evidente come lo è la volontà di continuare a penalizzare tutta la sanità siracusana e di far diventare Siracusa bancomat di Catania dove ci sono tutti invece tutti gli ospedali del mondo, costruiti con fondi pubblici. Mah! Siamo già agli stracci?
Per capire meglio questa complessa vicenda ricordiamo quello che è successo sin dal principio. Iniziamo da Forza Italia.
“Ma questi signori che vogliono il parco archeologico ora e subito lo sanno che al Museo Paolo Orsi c’è una colonia di topi e chi lo dirige non ha un solo euro per poter intervenire? Quello che voglio dire è che il parco archeologico è superato. Come Forza Italia non vogliamo l’ennesimo carrozzone politico con un cda col sindaco e il sovrintendente. Vogliamo invece un polo unico della cultura, che abbia risorse proprie, e pensi anche ai musei e a tutti i beni culturali e monumentali di Siracusa ad oggi completamente abbandonati”. Questa è la posizione degli Azzurri, più volte espressa dall’ex ministro Stefania Prestigiacomo.
Poi ci sono stati i giochetti politici. Granata portò a maggio 2018 a Siracusa il compianto assessore Tusa per la sua campagna elettorale di candidato sindaco. Tusa fece l’amico e disse che a giorni avrebbe firmato l’istituzione del Parco archeologico di Siracusa. E in effetti Tusa qualche parco archeologico lo istituì, ma non quello di Siracusa. Dal suo primo impegno “lo sto firmando..,” è passato tanto tempo . Granata prima abbozzò, poi uscì allo scoperto. C’è qualcuno che vuole riperimetrare il parco per interessi particolari. Patapum! Accusa forte, nomi nessuno. Alla fine è spuntato Italia che si è giocato disinvoltamente Granata e ha chiesto pietà al governo della Regione. Italia quindi smentisce Granata e lo fa con una lettera all’assessore sul Parco archeologico, facendo addirittura sua la proposta di un commissario che dia una “aggiustatina” e una nuova definizione perimetrale del Parco. L’assessore alla cultura del Comune di Siracusa, Fabio Granata, invece di riperimetrazione non ne voleva sentire nemmeno parlare, anzi aveva detto che “sarebbe stato molto grave dover prendere atto che a Siracusa gli interessi di pochi speculatori continuavano ad essere prevalenti rispetto a quelli diffusi di una intera comunità”. Chiarissimo quindi il pensiero dell’assessore comunale alla Cultura Granata: Niente rinvii quindi e niente riperimetrazione che serviva solo a pochi speculatori.
Nel merito Granata era anche stato rimbeccato da Forza Italia. “Granata, aveva sbottato Ferdinando Messina, capogruppo degli Azzurri in Consiglio comunale, se riuscisse ogni tanto ad uscire dal suo universo di autoreferenzialità cangiante, dovrebbe rendersi conto che esiste un piano paesaggistico in vigore a Siracusa e non ad esempio a Palermo, Catania o Messina e che pone vincoli strettissimi e puntuali sul territorio. Invece di agitare minacciose eppure vaghissime accuse dovrebbe denunciare pubblicamente ogni ‘piccolo e particolare interesse speculativo’ attorno all’area archeologica. Inoltre l’assessore per tutte le stagioni dovrebbe ricordare che la normativa sui piani paesaggistici assorbe la parte vincolistica della ‘Legge Granata’, ossessivamente auto-rievocata, e quindi la supera. Forza Italia non vuole un altro ente che si sommi ai due poli museali, di cui uno specificamente archeologico, già esistenti a Siracusa. Chiediamo semmai che le prerogative di autonomia di spesa degli introiti dei beni culturali locali previste dalla legge sui parchi vengano estese anche ai musei oggi, in primis al Paolo Orsi, in stato di degrado per difficoltà economiche. E a questa modifica della normativa stiamo lavorando con un progetto legislativo ad hoc. Quindi no all’istituzione del parco, si a tutele rigorosissime e autonomia economica di parco e musei”.
A fare dietrofront rispetto a Granata ci pensa però, come dicevamo, Italgarozzo che scrive così a Musumeci: “Istituire il Parco archeologico prima delle Rappresentazioni classiche del prossimo maggio affidando, se è il caso, gli approfondimenti in sede consultiva a un Commissario. La creazione del Parco è stata decisa nelle scorse settimane dal Consiglio regionale dei beni culturali ma la sua istituzione (a differenza di altri siti siciliani) è stata sospesa per consentire di un’ulteriore istruttoria prima della firma finale”. Quindi adesso, il sindaco Italia chiede all’assessore di procedere in “tempi quanto mai celeri, definiti e prefissati, sicché, acquisito il parere prescritto, la S.V. possa contestualmente emettere il decreto istitutivo”. Un parere per il quale “Le chiedo di volere intervenire con la nomina di figura autorevole di Commissario che possa coadiuvare il Consiglio regionale, o anche sostituirsi parzialmente o totalmente a tale Organo”. Il sindaco Italia insomma si dice consapevole della complessità della materia ma sottolinea come il Parco rappresenti uno aspetto fondamentale per una città che assegna al turismo culturale una funzione primaria. “Senza l’istituzione del Parco – scrive ancora Italgarozzo – continuerebbero a rimanere inaccessibili a cittadini e viaggiatori aree di enorme importanza quale il Castello Eurialo, il Ginnasio Romano, il Tempio di Giove”. Inoltre “resterebbe preclusa la possibilità della creazione di una straordinaria area urbana da trasformare e valorizzare come Parco a ridosso della Neapolis” e verrebbe meno la possibilità di dotare il sito “di servizi adeguati e manutenzione ordinaria e straordinaria”.
La retromarcia di Italia che smentisce il suo stesso assessore desta un qualche stupore. Stefania Prestigiacomo continua comunque il forcing coi suoi amici di partito: “Vogliamo una legge regionale che vada oltre i parchi archeologici. I nostri musei non sono in grado di disporre di un euro, al Paolo Orsi c’è una situazione disastrosa. Noi non vogliamo nuovi enti vogliamo un unico polo della cultura con autonomia finanziaria. La nostra proposta può essere discussa ma è sana e funzionale”.
Ma torniamo ad oggi, al decreto firmato dal governatore e al Parco Archeologico diventato realtà. La giunta del Pd ha espresso “apprezzamento per la fermezza del presidente Nello Musumeci nel rispettare la piena applicazione della legge. Per Siracusa sarà un’ulteriore accelerazione verso un destino di capitale culturale europea. Auspichiamo la nomina di un direttore autorevole che possa collaborare con l’Amministrazione di Siracusa nella creazione di una straordinaria opportunità di offerta culturale e di sviluppo economico attraverso la sapiente utilizzazione di tutti gli introiti del Parco, introiti che creeranno servizi, collegamenti, eventi e aperture prolungate e sistematiche di tutti i siti. Una grande opportunità anche per nuovi posti di lavoro qualificati per i nostri giovani e per servizi sempre più efficienti a turisti e viaggiatori”. Insomma, Italgarozzo apprezza Musumeci e Forza Italia lo sfanculeggia: c’è qualcosa che non funziona. FaFra sono contenti, anche i questa occasione la loro incidenza è pari allo zero, ma sono contenti. Alla fine a loro che c…o interessa di Siracusa, del suo futuro, mica sono siracusani loro.
In ogni caso il Parco oggi c’è e bisogna farlo funzionare. Certo che non è facile visto che il carrozzone politico esiste davvero, c’è un comitato scientifico composto da 12 persone, e poi un direttore, i revisori dei conti. Nel comitato scientifico ci sono anche il sindaco, il commissario o il nuovo presidente del Libero Consorzio di Siracusa, la Soprintendente ai beni culturali. Che Dio ce la mandi buona, i conflitti di interesse sono evidenti e anche irrisolvibili. E il direttore che sarà quello che avrà la cassa e tutti i servizi amministrativi? Sarà un altro dirigente regionale di fiducia di Musumeci? Come la Soprintendente Aprile? Come il commissario Floreno? Come il presidente di Siracusa Risorse? Tutti catanesi ai vertici degli enti siracusani? Siamo già una colonia e non ce ne siamo accorti?
Ma gli imbarazzanti deputati siracusani cosa fanno di lavoro? Dove vivono? Hanno capito quello che sta succedendo? Si rendono conto della Catanesizzazione? Si rendono di essere anche loro dei servi? Magari oggi e mai più con una indennità immeritata, ma sempre servi?