Il mio amico, e grande siracusano, Michele Blanco, sosteneva che a piazza Archimede doveva stare un’opera scultorea dedicata ad Archimede e non una fontana dedicata a Diana. Ragionamento logico e corretto, ma i siracusani quando fanno scelte non sono né logici né tanto meno corretti. Così nel 1878 decisero che a piazza Archimede ci voleva una fontana e coi tempi tipici di Siracusa appunto, dopo 29 anni, nel 1907, la fontana di Diana vide i natali ad opera di Giulio Moschetti. Tornando ai giorni nostri si è reso necessario un restauro per un cavallo del Gruppo scultoreo che era rimasto azzoppato. Ma anche in questa occasione i siracusani hanno detto una cosa per poi farne un’altra. Per il restauro infatti c’era un problema del ponte per arrivare al cavallo oltre che un problema economico e proprio per questo ci sono stati ritardi. Restaurati gli zoccoli tutti si aspettavano che la fontana tornasse a funzionare e invece no. Improvvisamente Comune e Soprintendenza sono tornati ai tempi d’oro e via un ponteggio che nemmeno per fontana di Trevi a Roma. Pensate che ieri, un tecnico faceva la manicure a Diana, lusingata da tanta attenzione dopo 110 anni di vaffanculo. Abbiamo trovato fondi? Siamo ridiventati ricchi? Visti i megacartelli pubblicitari sulla ditta è una sponsorizzazione? Chissà, certo restiamo siracusani, spetti, incoerenti e fubbi.
E IL TECNICO FECE LA MANICURE A DIANA, SCONVOLTA DA TANTA ATTENZIONE
