Ci siamo incontrati e abbiamo scambiato quattro parole con Giancarlo Garozzo. “Come farai senza di me, con chi te la prenderai?”, la sua battuta iniziale. Poi la chiacchierata. E’ ovvio che non c’è nulla di personale con Giancarlino che conosco da tanti anni, ma c’è qualcosa con quello che ha rappresentato a Siracusa e cioè la sublimazione del nullismo renziano. Cinque anni da sindaco senza fare un’opera pubblica, una iniziativa proficua per la comunità amministrata, qualcosa che i siracusani avrebbero comunque potuto apprezzare. Politicamente poi c’è un distinguo da fare. Garozzo, dopo il distacco da Gino Foti, è stato comunque il capo della banda e degli amici che gli sono stati vicini. Garozzo Band non nasce in senso dispregiativo, ma proprio per sintetizzare il capo della banda. Tutti quelli a lui vicini hanno prevalentemente ricoperto ruoli di manovalanza politica e spesso manovalanza anche intellettuale. Oggi ha messo avanti l’amico prediletto, ma il capo resta lui. Indiscusso. Anche perchè è l’unico che ha imparato qualcosa dai vecchi satrapi della politica locale. Non molto, ma quel qualcosa oggi basta e avanza. Siamo in tempi di crisi, con quasi tutti deputati grillini che negli anni Novanta, viste incapacità e incompetenza, non avrebbero fatto nemmeno i consiglieri di quartiere.
SIRACUSANI/ GIANCARLO GAROZZO NEL SUO PICCOLO E’ COMUNQUE UN CAPO
