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PAOLO CAVALLARO (FRATELLI D’ITALIA) SUL PARCO ARCHEOLOGICO: CONDIVIDIAMO L’APPELLO LANCIATO DA “I FATTI SIRACUSA”, IL COMITATO PROMOTORE E ITALIA NOSTRA

Rep: Condividiamo l’appello lanciato con forza sulla testata de I Fatti, oltre che dalla stessa redazione, anche dal Comitato promotore del parco archeologico della Neapolis e da Italia Nostra. Fratelli d’Italia sta seguendo con attenzione la vicenda dell’istituzione del Parco Archeologico di Siracusa,  occasione di grande sviluppo del territorio se cio’ sarà accompagnato da azioni mirate di tutela, valorizzazione e promozione di tutti i beni culturali, sulla cui attuazione saremo vigili. Stupisce la presa di posizione dell’onorevole Stefania Prestigiacomo, forse non informata che pende in quinta commissione all’Ars un ddl governativo che punta ad un’importante revisione della legge regionale n.20 del 2000 (cosiddetta legge Granata). La strada è oramai segnata e il parco archeologico di Siracusa vedrà presto la luce, sulla scia di quanto già avvenuto da anni fuori dalla Sicilia con la legge Franceschini. Fratelli d’Italia sta sollecitando i parlamentari regionali perché si definisca presto l’esame e l’approvazione del ddl di modifica, che mira ad attribuire quell’autonomia di spesa che ha consentito a quello di Agrigento di avere grandissimi risultati in termini di offerta culturale, di servizi e di numero di visitatori.
Completato l’iter parlamentare e il previsto parere vincolante del Consiglio regionale dei BB. CC., che andrà reinsediato, il parco verrà istituito. L’assessore Tusa è stato chiaro in occasione di un convegno del 12 novembre scorso al Museo Paolo Orsi di Siracusa, collaborato dalla battagliera storica dell’arte e curatrice del convegno Silvia Mazza, promettendo tempi rapidi di definizione e spiegando i necessari passaggi indispensabili. Siamo sicuri che il Presidente Musumeci saprà dipanare alcuni tardivi dissidi e accelerare sui tempi di consegna alla città di un importantissimo strumento di crescita culturale che tutti aspettiamo ormai da troppo tempo.
Avv. Paolo Cavallaro