NIENTE AUGURI AL SINDACO, NON SIAMO IPOCRITI
Venerdì prossimo il Sindaco e la Giunta provvisori incontreranno i giornalisti per il tradizionale scambio di auguri. Per quanto ci riguarda, come giornalisti de I Fatti Siracusa, intendiamo disertare l’incontro. Non siamo degli ipocriti e in questa vita mai lo saremo. Non facciamo il tradizionale scambio di auguri con chi, a nostro giudizio, ha massacrato la città. Non facciamo gli auguri a chi non rispetta nemmeno le regole della politica: Sindaco sfiduciato dal consiglio comunale, sindaco dimissionario. E’ questa la regola che hanno rispettato sempre tutti, al di la del colore politico, dell’estrazione sociale, della nascita. Italgarozzo invece no. Lui resta comunque, anche se lo hanno sfiduciato persino i consiglieri della sua maggioranza. Ma c’è di più. Da un anno e mezzo Italgarozzo è sub iudice per presunti brogli elettorali. Il Tar chiede ad una commissione ad hoc di verificare 76 sezioni, leggasi 76 e la commissione dopo mesi di approfondimento conclude che i brogli ci sono stati e che brogli, mancano schede, verbali, preferenze, alcune schede sono definitivamente scomparse e che più ne ha più ne metta. A questo punto Italgarozzo dovrebbe essere eticamente costretto per la seconda volta a dimettersi, ma anche in questa occasione fa l’occhiolino ai suoi e va avanti come se nulla fosse. La terza occasione gliela fornisce Ezechia Paolo Reale che con una lettera aperta dice in sintesi: “Dimettiti subito, garantiamo elezioni trasparenti ai siracusani e io non mi ricandido”. Ma anche alle potenziali dimissioni numero 3, Italgarozzo passa, anzi non risponde nemmeno. Il 5 dicembre scorso, il Tar conclama gli imbrogli, cancella Italia e la Giunta, anche se incredibilmente davanti al disastro in 50 sezioni chiede il voto solo per nove sezioni. Anche in questa occasione tuttavia Italgarozzo non deflette, se ne frega della sentenza (non sono tutti che le rispettano) e chiede la sospensiva al Cga che rinvia tutto al 15 gennaio. No, non facciamo gli auguri a chi sembra il proprietario del giocattolo (sarebbe la nostra città) e non lo molla nemmeno davanti all’evidenza che lo condanna. Tantomeno lo molla per amore di Siracusa. Non ci resta che aspettare giustizia. Gli imbroglioni alla fine vengono sempre smascherati.