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SALVO SORBELLO: RESTITUIAMO ILPARCO DELLA NEAPOLIS ALLE FAMIGLIE SIRACUSANE

Rep: E’ indispensabile riaprire al più presto i luoghi della cultura, in particolar modo quelli che si trovano all’aria aperta, come il nostro splendido parco della Neapolis. Penso sia un provvedimento utile e assai gradito alle famiglie siracusane quello che consentirebbe l’accesso al Parco, che comprende il Teatro Greco, l’anfiteatro, le latomie del Paradiso, l’ara di Ierone. In una città come la nostra, che dispone purtroppo di pochissimi spazi verdi, sarebbe senza dubbio positivo poter accedere, nel pieno rispetto delle norme anticovid, a siti di dimensioni assai ampie e di bellezza unica. Peraltro da poco sono stati ripuliti e sistemati con la valorizzazione di aspetti e monumenti che anche i siracusani più anziani non hanno potuto mai cogliere in tutta l’attuale, straordinaria attrattiva, come ad esempio il collegamento tra l’anfiteatro romano, finalmente ripulito da arbusti ed erbacce che ne ostacolavano la visione, e l’enorme Ara di Ierone. Si darebbe a tanti ragazzi (e non solo a loro), costretti a restare in casa dalla didattica a distanza e da restrizioni varie, la possibilità di poter godere, all’aria aperta, di un patrimonio culturale e ambientale di immenso valore. Allo stesso modo, i nonni potrebbero accompagnare in un vero e proprio parco i loro nipotini, per fare conoscere ed amare una parte essenziale della storia e dell’identità siracusana. Un patrimonio dal valore inestimabile e che, non lo dimentichiamo, va restituito al più presto alla fruizione pubblica, perché pubblica ne è la proprietà. Chi si occupa di custodirlo lo fa in nome e per conto di tutta la comunità. A mio avviso, anzi, almeno una parte del parco dovrebbe essere sempre lasciato alla fruizione gratuita dei siracusani. Il parco della Neapolis, con le grotte dei Cordari e del Salnitro da poco riaperte al pubblico, con i nuovi, affascinanti percorsi fruibili a tutti che portano all’Ara di Ierone, appartiene a ciascun siracusano, ricco o nullatenente, colto o ignorante, nessuno può e deve essere escluso. E’ un pezzo integrante, fondamentale della nostra Siracusa, molto esteso (circa 100 ettari) e visitarlo rappresenterebbe per tutti i siracusani una manifestazione di libertà e di speranza. E’ paradossale come stiano per riaprire anche i Musei e i Giardini Vaticani e financo gli stadi e un parco di immense dimensioni come quello siracusano resta inspiegabilmente chiuso. Si possono e si devono attuare misure stringenti per salvaguardare la salute di visitatori e degli addetti al parco, in modo tale da assicurare un’esperienza in piena sicurezza alle persone che sceglieranno di accedere, magari servendosi delle validissime guide che in questo momento, per la mancanza di turisti, sono purtroppo da mesi senza lavoro. Le visite, che potrebbero avere luogo esclusivamente previa prenotazione online, verrebbero scaglionate in fasce orarie. Sarebbe previsto l’obbligo di indossare la mascherina durante l’intero periodo di permanenza nel sito, il controllo della temperatura corporea, il mantenimento della distanza individuale e andrà evitata ogni forma di assembramento. Ovviamente andrebbero praticati dei prezzi di ingresso estremamente popolari ed accessibili a tutti, proprio perché si tratta comunque di beni di proprietà dei siracusani. Anche le guide penso sarebbero ben disposte a praticare tariffe promozionali, così da far affezionare al parco persone che potrebbero poi tornarci con regolarità, in vari periodi dell’anno, anche a pandemia debellata. Spero che questa richiesta venga accolta sollecitamente, il nostro Parco archeologico è unico al mondo e restituirlo intanto alle famiglie siracusane, nel pieno rispetto delle regole e in attesa di poterlo offrire presto alla fruizione dei turisti di tutto il mondo, sarebbe una scelta sensata e un grande segnale per una ripartenza improntata all’ottimismo e alla speranza.

              Salvo Sorbello – Presidente Provinciale del Forum delle Associazioni Familiari di Siracusa